Tutte le aziende che producono prati sintetici sperimentano e mettono in pratica le soluzioni progettate sia nel design e nella formulazione chimica che combina i polimeri con collanti, aditivi ed altre sostanze per migliorare il rendimento, in questo caso, dei filati nel recuperare la verticalità dopo essere stati calpestati. Questa dinamicità è ricercata, oltre che nello sviluppo chimico, anche nella progettazione di forme geometriche che assumerà il monofilo che deve uscire dall’estrusore (“come viene prodotto un prato sintetico”).
La reale efficacia di ciascuna forma è soggettiva, in quanto ciascun professionista sceglie la propria o ha un idea su tutte.
Dal mio punto di vista, che poi esprimo nella scelta dei prati sintetici che fanno parte del mio catalogo, la forma che fornisce più garanzie, che ha un equilibrio dei costi e che è quella più usata è la forma “C”. Il miglioramento con l’introduzione di un nervo centrale o due nervi centrali ai lati, ne migliorano il rendimento, l’elasticità e soprattutto la durata.
In commercio esistono 16 forme di filato, che possono essere cuciti insieme anche in gruppi di tre, due o solo singolo, per dare un aspetto naturale al prato in erba sintetica, in combinazione al filato riccio o testurizzato.
Forma
C
Forma
C
con nervo centrale di rinforzo
Forma
C
Rinforzato con due nervi centrali posti ai lati
Forma
Piatta
Forma
Piatta
Con nervo centrale di rinforzo
Forma
Elica
Forma a
Ventaglio
forma
Ondulata
Forma a
V
Forma
S
Forma
E
Forma
W
Forma
Tonda piena
Forma
ondulata accentuata
Forma a
Diamante
Forma a