Se siete stati pazienti, e avete letto tutto fino ad ora, ora penso che sarai curioso di sapere come nasce l’erba sintetica. Te lo spiegherò nella maniera più semplice possibile:
QUALI MATERIALI VENGONO USATI PER PRODURRE UN PRATO IN ERBA SINTETICA?
Attraverso un processo chiamato di polimerizzazione, le molecole semplici di olefine derivate dalla lavorazione del petrolio vengono sintetizzate, ed in seguito, facendo reagire tra loro migliaia di molecole di etilene, si ottengono il Polietilene (PA) ed il Polipropilene (PP), ciascuno con combinazioni di molecole diverse. Entrambi appartengono alla categoria dei polimeri sintetici della famiglia delle Poliolefine .
Sono questi i due materiali principali usati per la produzione di erba sintetica. Per quanto riguarda il Polietilene, il tipo di processo e le condizioni di polimerizzazione condizionano le prestazioni meccaniche del prodotto e la qualità. Riferito all’erba sintetica un polietilene scadente ne determina la qualità e la durata. Le caratteristiche principali del polietilene sono, l’elasticità, la morbidezza, l’essere meno abrasivo a contatto con la pelle e meno sensibile ai raggi solari. Il Polipropilene pur essendo simile al Polietilene ed impiegato nella produzione dei filati impiegati nel prato sintetico, è un prodotto più rigido, resistente, più abrasivo e più sensibile ai raggi solari. Questa trasformazione chimica del petrolio viene fatta essenzialmente da multinazionali o apposite aziende ed è da questo procedimento che si interessano a realizzare i polimeri per la realizzazione dei filati di erba sintetica. Oltre ai due polimeri esiste un altro materiale con cui si realizzano i filati, ma meno usato a causa dell’elevato costo, il Poliammide o nylon, che è un materiale di altissima qualità. Per concludere questo primo step di informazioni, devo dire che il polietilene rispetto al polipropilene è il materiale più pregiato che conferisce all’erba sintetica uno standard di qualità superiore al polipropilene, ma ad un costo di produzione è più costoso.
LE VARIE FASI PER LA PRODUZIONE DI ERBA SINTETICA
I produttori di filati acquisteranno le varie qualità di polimeri destinati alla produzione di erba sintetica e quindi con un procedimento elettronico di dosatura continua, li mescoleranno con stabilizzanti, collanti che riscaldati e fusi in un cilindro provvisto nella parte inferiore di fori, dai quali divenuto liquido, colerà con la forzatura di viti elicoidali in maniera continua ed omogenea. In questa fase si stabilisce la forma del filato, se inserire un nervo centrale per rinforzarlo e il Dtex. Il Filamento che ne uscirà si chiamerà Monoestruso.
La combinazione della qualità dei polimeri usati e la qualità di questo particolare processo produttivo è importante, perché l’utilizzo di tecnologie e macchinari moderni, permettono di produrre filati di assoluta qualità. Secondo il mio pensiero, le differenze sulla qualità dell’erba sintetica dipende dalla modernizzazione di produzione, tra chi investe e acquista macchinari sempre più moderni e chi non lo fa. Nelle vecchie linee di produzione dove non si usano tecnologie moderne, vengono prodotti filati scadenti i che vengono usati per la produzione di erba economica. Tienilo presente.
I filati che si materializzano dai fori dell’estrusore, vengono messi tutti in fila in piano, fatti passare in una vasca piena d’acqua per abbassarne la temperatura, e poi asciugati. Si cercherà di far scendere la loro temperatura lungo un percorso in cui ci sono una serie di rulli e tendi filo, fino a farla arrivare a quella ambientale. In questo percorso i filati con passaggi obbligati vengono sottoposti al processo di “stiratura” e di “enzimaggio”. In questi due processi i filati subiscono prove e tensioni in maniera che i tecnici potranno intervenire nell’ orientamento molecolare imprimendogli caratteristiche ben precise per renderli più resistenti alle sollecitazioni. Nello stesso momento si abbasserà la temperatura gradualmente per stabilizzarne in modo termico , fisico e meccanico la struttura molecolare. Quindi in gruppi da 6, 8 , 12 secondo il tipo di lavorazione che si intende fare.
LA REALIZZAZIONE DEL PRATO SINTETICO
Dalle bobine di filato, si inizia a un costruire il prato sintetico ( preferisco usare questa espressione per farti capire meglio esto cercando di usare meno termini tecnici possibile). Qui devo fare di nuovo una precisazione. Alcune grandi aziende progettano, producono i filati e realizzano i loro modelli di prato sintetico, altre invece acquistano solo i filati da terzi e costruiscono i prati con i propri telai, mentre ci sono i distributori che acquistano i filati e poi incaricano le aziende che possiedono i telai a produrre la loro erba sintetica. Come vedete è un intreccio di varianti che si intrecciano tra loro, perché molte aziende lavorano per immettere sul mercato prati di qualità, e produrre un prato sintetico economico è solo un opportunità perché è quello più richiesto dai rivenditori per via del suo prezzo.
Si predispongono le bobine dei filati su apposite strutture, e quindi gruppo di filli riuniti di ogni bobina (precedentemente nell’avvolgimento venivano riuniti in gruppi da 6,8,12, verrà infilato nella cruna di un ago corrispondente alla linea di cucitura, lo cucirà sul rotolo primario o backing grezzo. Il Backing grezzo largo mt 4,20, è fatto di filamenti finissimi di poliestere polietilene. In seguito, lungo la catena di produzione si effettuerà la “Spalmatura”, processo nel quale verrà colato il lattice in forma liquida per stabilizzare le cuciture di filato fungendo da collante. Effettuato questo procedimento ed essiccato il backing con calore, i filamenti cuciti passeranno in un macchinario fornito di coltelli che provvederà a tagliarli all’altezza prestabilita. Quindi si procederà ad arrotolare il prato per tutta la sua larghezza ed inviarlo al magazzino di stoccaggio per essere venduto.
Fausti Alessandro